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Tropiocolotes tripolitanus
 

T. tripolitanusTropiocolotes tripolitanus (Peters, 1880)

Famiglia:
Gekkonidae
Sottofamiglia: Gekkoninae
Genere: Tropiocolotes
Specie: tripolitanus
sottospecie: tripolitanus

Sono presenti due sottospecie:
Tropiocolotes tripolitanus apoklomax - Papenfuss 1969
Tropiocolotes tripolitanus tripolitanus - Peters 1880

La prima è diffusa solamente a Mali mentre la seconda in Tunisia, Libia, Egitto e Niger, si assomigliano moltissimo il rpimo solitamente presenta una colorazione più gialla ma spesso bisogna procedere alla conta e alla verifica della disposizione delle squame postmentali e infralabiali:
T.t. tripolitanus: larga sutura tra il primo paio di squame postmentali e il secondo paio di infralabiali
T.t. apoklomax: nessun contatto tra la seconda fila di squame postmentali e la prima delle infralabiali

Altre specie:
Tropiocolotes algericus - Loveridge 1947
Tropiocolotes bisharicus - Baha El Din 2001
Tropiocolotes depressus -
Minton & Anderson 1965
Tropiocolotes helenae -
Nikolsky 1907 
Tropiocolotes latifi -
Leviton & Anderson 1972
Tropiocolotes levitoni - Golubev & Szczerbak 1979
Tropiocolotes nattereri -
Steindachner 1901
Tropiocolotes nubicus -
Baha El Din 1999
Tropiocolotes occidentalis - Parker 1942
Tropiocolotes persicus -
Nikolsky 1903 
Tropiocolotes scortecci -
Cherchi & Spano 1963
Tropiocolotes somalicus - Parker 1942
Tropiocolotes steudneri - Peters 1869

Distribuzione - habitat:
Mauritania, ovest Sahara, Egitto, Niger, Tunisia, Libia; in zone rocciose, sassose e a tratti sabbiose quasi del tutto prive di vegetazione, muretti a secco.

giovaneDescrizione:
Piccolo geco deserticolo, di abitudini crepuscolari-notturne, misura circa 7-8 cm coda inclusa (molto lunga).
Il colore di fondo è giallo-ocra punteggiato di macchioline più o meno numerose nere-marroni, ha due bande nere ai lati del muso e coda ad anelli con estremità bianca.
Non possiede lamelle subdigitali per cui non può arrampicarsi su superfici lisce, nonostante questo è un agile scalatore quando le sue unghiette riescono a far presa.

Dimorfismo sessuale:
Le femmine sono più massicce e più lunghe dei maschi, questi ultimi sono facili da riconoscere anche grazie alle due sacche degli emipeni poste all'attaccatura della coda; ben visibili sia girando il geco, sia guardandolo di profilo.

Terrario:
Come tutti i Tropiocolotes, anche i tripolitanus sono, gechi gregari, vivono in colonie composte anche da più maschi senza nessun problema d'aggressività; se si decide di allevarli è meglio prendere almeno una coppia.. un esemplare singolo si "annoierebbe" non facendo parte di un harem.
Il mio gruppo è composto da 2 maschi e 4 femmine più qualche giovane, sono alloggiati in un terrario in vetro di 40x30x35h cm con una struttura in ardesia, simile ad un muretto a secco, in cui passano gran parte del giorno.
TerrarioLe ardesie che compongono questo muretto a secco sono state fissate tra di loro con silicone, in modo da redere la struttura sicura e a prova di crollo, ed è stata fissata in terrario prima di mettere il substrato, in modo da evitare che i gechi vengano schiacciati scavando sotto di essa.
Come substrato uso sabbia finissima senza calcio (pericoloso!), a seconda delle zone lo spessore va da 4 ad 1 cm, la struttura di ardesia si trova nella parte calda e i gechi apprezzano molto crogiolarsi sulle ardesie illuminate dallo spot; nella parte fredda ho messo cocci ben limati, corteccie di sughero (sulle quali spovero calcio), un rametto e un'altra roccia, più nascondigli si creano più i gechi son felici. E' presente anche un tappo di bottiglia contenente acqua, sempre nella parte fredda, e spruzzo il terrario una volta a settimana, preferibilmente al mattino.
I parametri ideali da ricreare sono basking point max 35°, parte calda sui 30-32° e fredda 26-27°; queste temperature le ottengo con uno spot da 40W; di notte se le t° della stanza non scendono sotto i 18° è possibile (e salutare) evitare l'uso di fonti di riscaldamento.
Anche per questi gechi è importante riscaldare dall'alto, per cui è bene usare spot o se proprio non si può fare ameno cavetti e tappetini ma posizionati su un lato della teca e non sotto!
L'allevamento in semisterile è sconsigliato, per tanto è opportuno utilizzare un arredamento con substrato di carta solo per il periodo di quarantena.

Alimentazione:
Data la loro taglia è opportuno avviare un allevamento di insetti, in modo tale da avere sempre disponibili neonati degli insetti da pasto più comuni.
Ai miei offro una dieta piuttosto varia, composta da: micro tarme della farina, onischi (T. tomentosa), Tribolium confusum, neanidi di Blatta lateralis, microgrilli.
La grandezza delle prede dovrà seguire la regola della distanza degli occhi, ovvero: lunghezza preda = distanza tra gli occhi del geco. Sono gechi con grande appetito e dal metabolismo veloce, meglio cibarli poco ma tutti i giorni (con un giorno di digiuno a settimana) piuttosto che molto ma poche volte a settimana.
Calcio+D3 io lo somministro 2 volte a settimana, spoverato sugli insetti da pasto, il Calcio puro invece è semrpe disponibile sulle cortecce di sughero e, soprattutto le femmine, vedo che di tanto in tanto lo utilizzano.

Riproduzione:
Occorre far osservare un periodo di bruma nel periodo invernale, di solito io li brumo a dicembre-gennaio portando le t° a 26 parte calda e 22 fredda con minime notturne anche di 16°; in questo periodo i gechi mangiano molto meno. Verso fine gennaio inizio a rialzare gradulamente le t° portandole a quelle richieste; in questa fase i gechi andranno nutriti molto bene in vista delle deposizioni.
Verso marzo e aprile inizieranno i primi canti e i primi accoppiamenti, curiose le "lotte rituali" tra i maschi quando puntano la stessa femmina; uso le virgolette perchè di fatto non c'è violenza, si limitano a rizzarsi sulle zampe e inarcare la schiena tenendo la coda in aria ed ondeggiandola lentamente. Penso che il più grosso ottenga il diritto di accoppiarsi con la femmina in questione ma non è ben chiaro.
Le deposizioni avranno luogo da maggio in poi, non sono gechi molto prolifici, depongono un solo uovo alla volta (ma molto grosso rispetto al genitore) per un totale di 2-3 deposizioni. Le uova vengono solitamente deposte sotto rocce piatte e cortecce, in piccole buchette scavate dalla madre.
Per recuperarle uso un pennellino a setole morbide, appena le vedo le marco con un penarello all'acqua (atossico) e poi con un cucchiaio da caffè prelevo uovo e sabbia circostante, così da non danneggiarlo.
Le incubo su sabbia asciutta, in scatole di plastica ben aerate (l'umidità è pericolosa), interrandole per metà circa o seppellendole del tutto; con T° di 28°, i baby nascono in circa 60-65 gg.
E' capitato che nascessero babies anche in terrario, i genitori e conspecifici non predano i neonati ne' li infastidiscono in alcun modo.

Baby accanto ad 1 CentBabies:
I neonati alla nascita misurno 2 cm scarsi, metà abbondante dei quali è occupata dalla coda, sono da subito molto attivi, per i primi tempi li sistemo separatamente in box di 18x10 cm arredati con sabbia come substrato, un pezzo di corteccia di sughero su cui strusciarsi per mutare, qualche foglia finta, due cocci come rifugio e una piccola tana umida (portarullino tagliato a metà altezza). Accettano cibo a partire dal 2° giorno, gli insetti saranno gli stessi dati ai genitori, sono in scala molto ridotta; è bene infatti dare prede molto piccole piuttosto che sovradimentsionate per evitare soffocamenti e rigurgiti.

In conclusione:
Credo siano gechetti relativamente facili d'allevare se si tratta di esemplari CB e si dispone sempre di microcibo in quantità, richiedono poco spazio e malgrado la taglia sono molto robusti; il consiglio è il solito: è meglio evitare i WC; troppo difficili da rimettere in sesto se non si ha esperienza, spesso non basta nemmeno aver esperienza con sauri più grossi, bisogna proprio aver fatto il callo con animali minuscoli.
L'unico problema in caso di cb, può essere, come dicevo, la necessità di avere costantemente cibo vivo di piccole-piccolissime dimensioni in quanto questo comporta il dover allevare e riprodurre regolarmente la maggior parte degli insetti da pasto, ed anche questi richiedono un minimo d'esperienza e tempo da dedicargli.

Lalla


Scritto il 2008-08-09 16:53:46